È una domanda che chi lavora in toelettatura si sente fare più spesso di quanto si immagini: “Ma secondo te… lui lo sa di essere bellissimo ora?”
La risposta breve è: sì, in un certo senso. La risposta lunga è molto più divertente — e sorprendente.
Entriamo nel magico mondo del cane post-shampoo, tra scodinzolate, pavoni a quattro zampe e scienza (giuro!).
Lo specchio, questo sconosciuto
Partiamo da un’ovvietà: i cani non si riconoscono allo specchio.
Numerosi studi (tra cui il celebre “mirror test” ideato dallo psicologo Gordon Gallup) mostrano che i cani, davanti a uno specchio, non si identificano. Non si guardano per sistemarsi il ciuffo o ammirare la loro silhouette appena sfoltita. Al massimo, lo annusano.
Risultato? Lo specchio non è lo strumento con cui valutano se “sono belli”.
Ma allora, come sanno di essere belli?
I cani usano altri canali sensoriali per percepire cambiamenti nel proprio aspetto.
Il più importante? 👉 L’olfatto.
Il naso del cane è un capolavoro della natura: può contenere fino a 300 milioni di recettori olfattivi (contro i nostri 5 milioni!). Per loro, ogni odore è una firma, un’identità. Quando escono dalla toelettatura profumati come una nuvola, per loro è una trasformazione totale. Attenzione però: non tutti gli odori sono graditi ai cani.
Laddove noi sentiamo “shampoo alla vaniglia”, loro possono percepire una miscela intensissima che può risultare fastidiosa o addirittura stressante, se troppo persistente o chimica. Per questo motivo, è fondamentale utilizzare prodotti naturali, privi di parabeni e sostanze aggressive, con profumazioni leggere e non invasive.
Noi, ad esempio, scegliamo sempre shampoo formulati appositamente per la pelle delicata dei cani, con aromi tenui che non sovrastano il loro olfatto, ma li lasciano comunque freschi e puliti. Il segreto è trovare un equilibrio tra il “profumato per noi” e il “tollerabile per loro”.
Una profumazione troppo intensa può far sentire il cane “estraneo a sé stesso”, mentre un odore naturale e delicato gli permette di riconoscersi, pur apprezzando la sensazione di pulito.
Ecco perché, oltre al taglio, alla spazzolatura e al phon, la vera coccola in toelettatura comincia dalla scelta dei prodotti giusti. È anche questo che fa la differenza tra un cane disorientato dopo il bagno… e uno che esce dallo studio con la coda alta e l’aria da star.
La scienza dello scodinzolio
Uno studio dell’Università di Bari ha dimostrato che i cani sono estremamente sensibili al tono della voce e al linguaggio del corpo dei loro padroni.
Se, dopo il grooming, un umano esclama: “Amore ma quanto sei bello?!” accompagnandolo con sorrisi, carezze e magari anche un biscottino… il cane associa l’esperienza della toelettatura a un evento positivo. Non solo si sente meglio fisicamente, ma emotivamente percepisce di essere “apprezzato”.
Un bagno di autostima (letteralmente)
In psicologia canina si parla spesso di “confidence boost”, ovvero di aumento della fiducia in sé stessi. Alcuni comportamentisti osservano che i cani, dopo un bagno o una toelettatura ben fatta, mostrano comportamenti più giocosi e socievoli. È come se, improvvisamente, si sentissero più “leggeri” — e più amati.
Noi non possiamo sapere se si sentano belli come in uno spot pubblicitario, ma una cosa è certa: si sentono meglio. E per i cani, “sentirsi meglio” vuol dire tutto.
Conclusione: sì, lo sanno. A modo loro.
Quindi, la prossima volta che il vostro cane esce dalla toelettatura scodinzolando, con quel passo un po’ vanitoso e l’aria da “guardami, sono un figurino!”, potete rispondere con certezza alla domanda iniziale: “Lo sa di essere bellissimo?”
Sì, lo sa. Magari non guardandosi allo specchio… ma lo sente sulla pelle.
E lo sente dal vostro amore. Che poi, in fondo, è l’unico riflesso che conta davvero.